Mons. Vito De Grisantis fu vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca dalla calda serata del 29 luglio 2000 all’alba del primo aprile 2009, giovedì santo. Egli era stato ordinato vescovo nella piazza del Duomo di Lecce dal Card. Salvatore De Giorgi, il 26 giugno, dopo la nomina che Giovanni Paolo II aveva firmato il 13 maggio 2000.
Nato a Lecce il 20 agosto 1941, dopo gli studi ginnasiali e liceali nel liceo classico “G. Palmieri” della città, frequentò il Pontificio Seminario Regionale Pugliese “Pio XI” di Molfetta, per prepararsi l sacerdozio e compiere gli studi teologici, dall’autunno 1961. A conclusione, ricevette l’ordinazione presbiterale, il 27 giugno 1965, dal vescovo leccese mons. Francesco Minerva.
I dieci anni di intensa azione pastorale furono scanditi da due piani pastorali diocesani quinquennali per il 2000-2005 (L’adulto riscopre l’iniziazione cristiana per una identità comunitaria e missionaria della fede) e per il 2007-2011 (I fedeli laici oggi, a quarant’anni dal Concilio Vaticano II) e da due visite pastorali (2001-2005, 2006).
Egli fu fermamente convinto della sollecitudine per la evangelizzazione dei giovani e perciò promosse una pastorale organica a loro favore, rilanciando, ad esempio, la scuola diocesana di preghiera e portandone egli stesso dei gruppi alle giornate mondiali della gioventù a Roma (19-20 agosto 2000) e in Australia (16-22 agosto 2005).
La società salentina non fu estranea alle attenzioni di mons. De Grisantis. Egli ebbe modo di dirle negli incontri con gli amministratori pubblici dei vari paesi, nel corso della visita pastorale e con sollecitudine dichiarò più volte di condividere le preoccupazioni per le condizioni economiche dei diciotto comuni del territorio diocesano. “Testimoni di speranza nel mondo del lavoro e nella Città degli uomini”, fu il tema del suo progetto pastorale per l’anno 2009-10. La realizzazione della scuola di formazione socio-politica rappresentò la intima convinzione che la Chiesa diocesana può contribuire agli sviluppi del territorio. Fu questo il senso della pastorale sociale e del lavoro che egli espresse, con la visita agli emigrati in Svizzera (23-29 novembre 2001), con l’Ufficio specifico che volle dal 2002, con l’adesione della diocesi al “Progetto Policoro”, la consulta diocesana, infine, quasi in crescendo, la casa di accoglienza “Maior caritas” di Tricase, prima sostenuta dal 2006 e poi fatta propria dalla diocesi il 13 gennaio 2010, per accogliere i familiari forestieri degli ammalati decenti nell’ospedale “G. Panico” e, da ultimo, il “Progetto Tobia” con l’attivazione, il 19 febbraio
2010, di un fondo di garanzia, finalizzato alla concessione di prestiti, con l’obiettivo di aiutare
giovani e adulti ad avviare una piccola impresa, in forma individuale o cooperativistica.